HANRIOT HD1 – 1/48 – Eddy Scquizzato

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Hanriot - Eddy Scquizzato
Hanriot HD1 - Eddy Scquizzato

HANRIOT HD1 1/48 – kit Eduard

Hanriot - Eddy Scquizzato

INTRODUZIONE

L’Hanriot HD1 è un caccia biplano monoposto della Prima Guerra Mondiale. È stato utilizzato da molti paesi durante il conflitto: Italia, Francia, Svizzera, Belgio e Stati Uniti.
Il caccia, contrariamente a quanto si pensa e legge, è più più italiano che francese. Il personaggio di riferimento è Ermanno Beltramo, pilota e plenipotenziario tecnico dell’aviazione italiana a Parigi.

Divenuto famoso per aver portato in volo D’Annunzio, si consulta con i più abili piloti italiani e definisce i requisiti che dovrebbe avere un nuovo caccia per far fronte agli aerei nemici. Alla fine del 1916 incontra così René Hanriot, finora produttore di aerei su licenza, e indica lui le specifiche di questo nuovo aereo. Hanriot, che voleva poter avere un aereo di produzione propria, accoglie entusiasta l’idea e affida il progetto all’Ing. Dupont.

Il modello prende vita in tempi record: il 20 dicembre del 1916 in Francia effettua il primo volo: è nato l’Hanriot HD1. A febbraio del 1917 Beltramo fa arrivare il secondo prototipo a Torino presso la direzione tecnica italiana. A questo punto, dopo aver dimostrato l’aereo ed averlo definito “superiore a tutti i Nieuport”, Beltramo incontra l’azienda Macchi (all’epoca Macchi-Nieuport) che ne ordina 50 esemplari. In breve tempo la Macchi prende accordi con Hanriot per la licenza di produzione, aggiungendo alcune migliorie. Nel luglio 1917 vengono assegnati i primi esemplari alle varie squadriglie caccia raggiungendo in circa 6 mesi il 50% degli aerei impegnati in prima linea. Ne sono stati prodotti 1562 durante il conflitto: 571 dalla casa progettista Hanriot e 991 dalla Macchi-Nieuport.

HANRIOT HD1 – IL KIT

Il kit in questione è di casa Eduard, codice 11139, in scala 1/48. A mio modesto parere, essendo il mio quarto modello, è un ottimo kit, le fotoincisioni sono formidabili e non ho riscontrato grossi problemi nella fase di montaggio. Unica pecca il motore con le prese d’aria non corrette ma nulla di irrisolvibile.

L’Hanriot HD1 riprodotto rappresenta l’aereo del Capitano Mario Zoboli, comandante dell’81^ Squadriglia Caccia dal 24 giugno 1917 al 25 marzo 1918. Purtroppo, non esistono prove del numero di matricola, motivo per cui manca la scritta a lato della coccarda nei fianchi della fusoliera.

Non è nemmeno certa la presenza dell’aereo in questione nella battaglia di Istrana del 26 dicembre 1917. Per la realizzazione del modello ho quindi recuperato l’unica foto originale del modello e ho cercato di riprodurla con l’aiuto di esperti di aviazione della Grande Guerra.
Premetto che per costruire questo modello ho studiato il soggetto per circa 6 mesi, cercato tutte le foto esistenti nel web e altrove, contattato persone di riferimento, guardato video e costruzioni nel web, cercato negli archivi qualche immagine e consultato dei database gentilmente forniti.

 

LA COSTRUZIONE

HANRIOT HD1 – IL MOTORE

Essendo il primo modello che realizzo con il motore parzialmente in vista ho deciso di cominciare proprio da qui. Mi sono accorto subito che le prese d’aria non erano corrette: nel motore Le Rhône 9J le prese d’aria arrivano ai cilindri dal retro e da destra mentre il kit le presenta sì dal retro ma dal lato sinistro. Ho deciso quindi di ricostruirle utilizzando del comune filo di ferro da 0.5 mm di diametro.

Ho costruito i bilancieri e le molle delle valvole di scarico utilizzando plasticard da 0.25 mm e filo di rame. Per il corpo delle candele ho usato del tubo di ottone da 0.3 mm esterno e 0.1 mm interno. È stato utilizzato come colore di base il Tamiya XF-16 alluminio, l’XF-28 rame per le prese d’aria e l’X-31 oro titanio per il corpo delle candele.

Infine, il filo della Ammo of Mig per i cavi. Dopo il lucido sono passato ai lavaggi con i PLW sempre della Ammo of mig e per concludere il trasparente semi opaco. Sono stati aggiunti alcuni schizzi di olio sempre realizzati con i PLW della Ammo.

 

HANRIOT HD1 – LA FUSOLIERA

Appena ho osservato con attenzione le due semi fusoliere ho notato che terminavano diversamente dal modello reale per ovvi motivi di dimensioni; quindi, ho deciso di tentare di replicare la struttura di coda tipica dell’Hanriot.

Dopo aver provato a secco le due parti, ho tagliato l’estremità in prossimità della coda di circa 6 mm, appena dopo i fori dei tiranti per le parti mobili. Proverò a riprodurre la struttura in seguito.

Sono quindi passato all’abitacolo, composto dai due interni dei semi-fusoliere appena tagliate e dalla base inferiore dove sarà poi fissato il sedile. Ho colorato con l’XF-16 alluminio e l’XF-59 giallo deserto le zone interessate e poi ho realizzato l’effetto legno nei montanti tra le parti con i colori ad olio di varie tonalità. Per finire, con tubo da 0.3 mm e filo elastico ho realizzato tutti i tiranti.

 

L’ABITACOLO

Sono passato alla costruzione del sedile in plastica con schienale foto-inciso come le cinture, devo dire davvero ottime. Nella parte superioreHanriot - Eddy Scquizzato dello schienale del sedile del pilota, nella realtà costruito in legno, c’era un profilo anch’esso in legno che ho realizzato con del filo di piombo per facilitarne la curvatura. Ho colorato il sedile con il Tamiya XF-59 giallo deserto come base e poi con i colori ad olio per riprodurre l’effetto legno. Per finire le cinture sono state piegate e incollate. Dopo il lucido sono passato ai lavaggi, sempre con i prodotti Ammo of mig e infine l’opaco.

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Il pannello degli strumenti, già meraviglioso di suo e fornito foto-inciso è semplicemente stato incollato al suo posto.

 

PARTE INTERNA

Finite le semi-fusoliere, il fondo e il sedile, sono passato alla costruzione dei dettagli: ho cercato di costruirne il più possibile viste le dimensioni. Ho ricostruito la pompa del carburante con un pezzetto di plasticard da 0.25 mm e riprodotto i vari tubi di carburante e leveraggi con fili di rame.

Ho poi realizzato i tiranti per i comandi utilizzando sempre tubo da 0.3 mm, filo e plasticard.
La colorazione è stata fatta con gli acrilici Tamiya XF-16 e XF-1 con alcuni particolari realizzati a pennello con l’XF-68 marrone e XF-28 rame. Poi lucido, lavaggi, opaco, e per finire incollaggio di tutte le parti. Il tempo impiegato ha dato i suoi frutti.

 

Dopo aver dettagliato gli interni delle semi-fusoliere è arrivato il momento di chiuderle, operazione rivelatasi molto semplice. Ho stuccato in qualche punto ma non ci sono stati grossi problemi. Finito di carteggiare sono partito con la colorazione dando una mano di fondo beige a tutto il modello.

Dopo aver finito mi sono accorto che il colore era troppo tendente al giallo. Ho quindi rivisto la colorazione così composta: XF-59 40%, XF-2 50% e XF-3 10%, ottenendo il colore desiderato. Con dell’XF-59 molto diluito ho creato delle macchie casuali per ricreare l’effetto di una tela leggermente sporca.

 

HANRIOT HD1 – COLORAZIONE FUSOLIERA E ALI

Sono passato alla colorazione delle zone d’ombra ai lati delle centine, operazione che non ho mai fatto prima d’ora. Hanriot - Eddy ScquizzatoMi sono procurato del nastro di Hobby 2000 per curvature (larghezza 0.5 mm) che ha il vantaggio di avere i bordi più precisi e quindi aver meno possibilità di sbavature. La mascheratura mi ha impegnato per circa 3 ore.Hanriot - Eddy Scquizzato

Con l’XF-59 diluito all’80% ho dato delle mani leggere esattamente sopra il nastro così da ottenere lo stesso effetto nei due lati. In alcuni punti ho insistito di più e in altri meno per non creare un effetto schematico. Togliere il nastro è stata una bella soddisfazione.

 

 

LA COLORAZIONE DEL TRICOLORE

Sono passato alla colorazione dei tricolori su deriva e lato inferiore delle ali. Dopo aver mascherato le sezioni interessate ho utilizzato il Tamiya X-7 rosso aggiungendo pochissimo giallo e l’X-5 verde con aggiunta di verde scuro XF-26. Entrambe le tonalità sono state poi riprese per le coccarde nella parte superiore dell’ala alta e nei fianchi della fusoliera. Le saturerò in seguito con i colori ad olio.

 

Sono partito con la colorazione della fusoliera e dei piani di coda che presentano delle fasce alternate beige (colore di base) e rosso scuro.Hanriot - Eddy Scquizzato Ho posizionato a secco la parte della coda e misurato la distanza totale per poi procedere alla divisione in fasce uguali, in questo caso 7 mm. Ho colorato una fascia alla volta per accertarmi che tutto procedesse bene e per facilitarmi i ritocchi nel caso in cui servissero.

Lo stesso rosso scuro l’ho utilizzato anche per la naca motore e per i traversini di rinforzo dei piani di coda, colorati in modo sbagliato ma accortomi a inizio montaggio ho provveduto a sistemarli.Hanriot - Eddy Scquizzato

Una volta finito con il rosso, ho colorato con l’XF-92 giallo marrone la parte anteriore del modello, che in realtà era metallica, e la parte centrale dell’ala bassa. Per finire le staffe dei montantHanriot - Eddy Scquizzatoi e i riscontri sono stati colorati con l’XF-84 acciaio scuro.

Poi ho anche verniciato il numero 81 della Squadriglia di appartenenza sempre ad aerografo. Ho ridisegnato il numero e l’ho stampato in apposito materiale da mascheratura lasciando un bordino rosso di 3 decimi di millimetro.
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Non mi sono fidato di utilizzare i nuovi adesivi Eduard con la pellicola da togliere, quindi ho preferito rifarli da zero.

 

 

 

HANRIOT HD1 – ALTRE COLORAZIONI

Hanriot - Eddy ScquizzatoDopo aver completato fusoliera e ali, sono passato alla preparazione e colorazione di tutti i pezzi restanti: ruote, struttura del carrello anteriore, tampone in legno posteriore, mitragliatrice e supporto, montanti interalari, alcuni verniciati, altri in legno e la famosa struttura di coda.

Hanriot - Eddy ScquizzatoEssendo parti molto piccole e deboli hanno richiesto un po’ di attenzione. Ho colorato tutto con l’XF-92 giallo marrone. Le gomme delle ruote e la mitragliatrice sono state colorate con XF-1 nero opaco.
Per la struttura di coda tipica dell’Hanriot ho prima eseguito 4 fori nell’estremità della fusoliera e poi ho provato a secco la sezione di coda già montata che mi è servita per avere le dimensioni della struttura da realizzare. Ho utilizzato il tubo albyon alloys da 0.5 mm esHanriot - Eddy Scquizzatoterno e 0.3 interno per la parte esterna della struttura, mentre per gli incroci secondari del filo di rame da 0.3, il tutto colorato con XF-84. Per i montanti in legno ho utilizzato come base l’XF-59, seguito da lucido e colori ad olio. Dopo l’asciugatura ho protetto con lucido e ho colorato le estremità con del marrone sfumato verso il centro. Per finire ho colorato le punte con l’XF-84 che saranno incollate nelle staffe alari.

LAVAGGI E MONTAGGIO PARZIALE

Dopo aver protetto tutto con una mano lucida ho effettuato i lavaggiHanriot - Eddy Scquizzato utilizzando i PLW della Ammo, poi a protezione un altro velo di trasparente e infine i colori ad olio per ricreare sporcature, olio motore e gas di scarico, macchie sulla tela e schizzi fangosi. Ho utilizzato dei comuni colori ad olio, dei pennelli di varia durezza e dei cotton fioc. In alcuni punti ho variato la diluizione dei colori per avere degli effetti più casuali possibili, concentrandomi ovviamente nei punti in cui l’aereo si sporcava di più.
Hanriot - Eddy ScquizzatoTra i vari passaggi ho cominciato anche parzialmente ad assemblarlo per avere una visione d’insieme e non rischiare di invecchiare/sporcare di più delle parti rispetto ad altre. Dopo gli oli ho aspettato 48 ore e ho dato la mano finale di trasparente opaco Mr color 182.

 

 

Prima di incollare le ruote del carrello ho realizzato la corda Hanriot - Eddy Scquizzatoelastica del carrello con del comune filo da cucito avvolgendolo attorno all’asse delle ruote per poi colorarlo con un colore marrone super diluito. Ho incollato anche il tampone posteriore in legno. Per rendere ancora più realistico il modello ho realizzato delle scie di olio motore e sporco vario in prossimità dell’attaccatura della naca alla fusoliera utilizzando del colore marrone diluito con trasparente lucido per dare l’effetto di semi lucidità dell’olio.
Hanriot - Eddy ScquizzatoDopo aver posizionato con un pennello qualche goccia casualmente ho utilizzato l’aria dell’aerografo a bassa pressione per far scivolare il colore lungo i fianchi come farebbe il vento in volo. Infine, ho dato una leggerissima mano di vernice trasparente opaca mirata alle zone in cui si poteva intravedere la colla che, asciugata, rimaneva semi lucida.

 

HANRIOT HD1 – GLI OCCHIELLI

Prima del montaggio di alcune parti ho predisposto i fori per i tiranti praticando un foro da 0.3 millimetri dove richiesto. I tiranti, per me, sono una delle cose più affascinanti dei biplani, ne completano la bellezza. Dopo aver definito con precisione il loro posizionamento e la loro tipologia di fissaggio nei vari punti sono passato alla realizzazione. Ho utilizzato tubo da 0.5×0.3, cavo elettrico da 0.1 e colla ciano-acrilica. Hanriot - Eddy ScquizzatoHo tagliato dei pezzi da 2 mm del tubo di ottone che andranno a comporre il corpo del tirante (montati sull’ala bassa in prossimità dei montanti in legno) e dei pezzi da 1.5 mm che saranno fissati alla fusoliera in prossimità dell’attaccatura della stessa ala. Nell’ala alta invece basteranno solamente gli occhielli senza il tubo. Dopodiché ho realizzato gli occhielli: ho utilizzato un filo cromatoHanriot - Eddy Scquizzato da 0.1 mm e l’ho avvolto quasi a strozzo attorno ad un filo di rame da 0.25 mm (dima) per ottenere così degli occhielli con il foro da 0.25mm (per passaggio del cavo) e l’eccesso attorcigliato lungo qualche millimetro che servirà per il fissaggio all’ala. Dopo aver tagliato l’eccesso ho inserito la parte attorcigliata dell’occhiello nel tubo e incollata con colla ciano-acrilica; ne ho preparati 4 così, andranno fissati alla fusoliera. Dove servivano i tiranti, invece, ho inserito dentro al tubo di ottone due occhielli, uno per lato. Dopo averli incollati, ho avvolto ad uno dei due occhielli Hanriot - Eddy Scquizzatoun terzo filo cromato e l’ho attorcigliato lasciando un minimo di spazio per far ruotare gli occhielli tra di loro. Questo terzo occhiello, oltre a servire come punto di fissaggio all’ala, servirà anche come perno per far ruotare il tirante con l’angolazione corretta. Non è stato semplice ma ci sono riuscito. Finita la loro costruzione ho colorato il tubo in ottone con l’XF-84.

I TIRANTI

Per procedere alla realizzazione dei tiranti ho aspettato una domenica di maltempo per essere rilassato dal suono della pioggia che cade nelle tegole accanto alla finestra dello studio, prevedendo già molto nervosismo in caso di non riuscita nel tirare i cavi. Ho iniziato dai tiranti incrociati tra i montanti in legno. Pensavo fossero i più semplici invece son quelli che mi hanno fatto tribolare di piùHanriot - Eddy Scquizzato quindi una volta finiti il resto è stato abbastanza semplice. La procedura è stata la stessa per tutti i tiranti ma non ho utilizzato il classico tubo di ottone come si vede nella maggior parte dei modelli. Ho seguito questo procedimento: ho fatto passare il filo nell’occhiello, l’ho attorcigliato per tre volte su sé stesso tenendolo teso quanto basta e ho incollato la parte attorcigliata con un goccio di colla. Hanriot - Eddy ScquizzatoDopo qualche secondo, ho tagliato l’eccesso con una forbicina. Non ero molto contento del risultato all’inizio ma una volta finito il modello mi sono innamorato di questa tipologia di fissaggio.Hanriot - Eddy Scquizzato Ho utilizzato questa procedura anche per il carrello, per i tiranti alari, per i comandi di alettoni e timone, mentre per il tirante dell’elevatore ho praticato un foro passante per far passare direttamente il cavo senza occhielli essendo la plastica troppo sottile per altre lavorazioni, idem per il tirante del timone.

 

L’ELICA

A completare il modello mancava l’elica. Ho deciso di realizzarla in legno, più come sfida personale che per altro, perché non avevo minimamente idea di come potesse venire. Ho utilizzato del legno da 0.6 mm incollato sovrapposto fino ad ottenere lo spessore giusto. Dopodiché ho disegnato l’elica e l’ho carteggiata dandole la forma che tutti conosciamo. Mi è riuscita al primo colpo: penso di aver avuto grande fortuna. Ho recuperato il mozzo dall’elica in plastica e l’ho verniciata di color alluminio. L’elica è stata colorata di marrone trasparente per lasciar intravedere le venature del legno, poi un po’ di colori ad olio per scurire la zona attorno alla flangia i infine trasparente lucido. Incollata al modello il gioco è fatto: finalmente è finito.

 

RINGRAZIAMENTI

Questo modello di Hanriot HD1 mi ha impegnato per circa 3 mesi, mi ha fatto studiare molto devo dire e ha colmato alcune lacune personali sull’aviazione della Prima Guerra Mondiale. Vorrei ringraziare innanzitutto Roberto, persona di riferimento che mi ha fornito innumerevoli foto originali e alcuni file da studiare. Assieme a lui ho definito le colorazioni del modello in quanto l’unica foto originale era in bianco e nero.

Volevo ringraziare poi Andrea e Davide, due modellisti davvero in gamba e molto più esperti di me che mi hanno aiutato con alcuni consigli su colori ed effetti vari. Ringrazio il G.M.PAT., Gruppo Modellistico Patavino, di cui faccio parte, che mi ha accolto e fatto conoscere molti aspetti meravigliosi del modellismo. Un grande grazie è rivolto a mia moglie Irina che ha portato pazienza regalandomi il tempo per realizzare l’aereo ma soprattutto per le magnifiche foto fatte alla fine di ogni passaggio. Per finire dedico questo modello a mio figlio che nascerà tra poco e mi renderà papà per la prima volta. Grazie a tutti e buon modellismo!

Eddy Scquizzato
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(Nel frattempo, è nato Riccardo, con grande soddisfazione di papà, mamma e di tutti gli amici del G.M.PAT. – ndr).