La serata di presentazione del libro di Paolo Guarnieri dedicato alla tragedia
del Vajont attraverso gli occhi di una testimonianza vissuta
Il 21 Febbraio scorso si è svolta, presso la sala Mons. Mario Gastaldo del Centro Sociale Culturale della Z.I.P. in Zona Ind.le a Padova, la presentazione del libro di Paolo Guarnieri “Vajont – Oltre il muro”. Una serata a cui hanno assistito molti soci del G.M.P.A.T., particolarmente legato a Paolo per la lunga e costante attività di supporto che da sempre ha dato alla nostra associazione. Assieme a lui era presente Franco Ruvolato in rappresentanza dell’Associazione Nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco: anch’egli tra i tanti soccorritori di quella tragedia. Alla fine di Novembre del ’63 era presente con una squadra dislocata presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Feltre, pronta ad intervenire per il recupero delle salme rispondendo alle segnalazioni dei numerosi ritrovamenti. Ha inoltre svolto un importante lavoro di raccolta di informazioni e dati relativi all’opera svolta dal personale VV.FF. intervenuto sul luogo della tragedia.
Tra il pubblico anche il Presidente del Centro Sociale e Culturale Z.I.P. Franco Servalli, ed il Vice- Presidente Enzo Ottogalli.
Conosciamo tutti Paolo Guarnieri come apprezzato fotografo subacqueo e scrittore di libri e romanzi (Yasmine, Hammada, All’ombra del Buddha, Il settimo cavaliere, solo per citarne alcuni) ma in questa occasione ha voluto pubblicare una personale testimonianza e quella delle persone che hanno vissuto quell’immane tragedia del 1963 che tutti conosciamo. Ci ha raccontato che per moltissimi anni non ha voluto parlare di quei giorni (i primi 10 giorni dopo il disastro), quando in servizio come Vigile del Fuoco volontario fu inviato senza preavviso con la sua squadra la notte del 10 Ottobre per una destinazione a loro, al momento, sconosciuta. Il segno lasciatogli da quell’esperienza era troppo grande per averne la forza anche solo di parlarne con qualcuno.
Poi qualche tempo fa, parlando casualmente di quel periodo, gli fu detto da una lettrice… “ha mai pensato di scrivere un libro su questo argomento?” Scartò subito quell’idea proprio per quei ricordi che egli riteneva “solo suoi”. Passato qualche tempo, come un fiore che improvvisamente si schiude ed incoraggiato dalla moglie, l’idea prende forma e si realizza.
E’ un omaggio a tutte le vittime di quel disastro, senza scendere in una sterile cronaca oramai risaputa, senza citare nomi reali di persone coinvolte poiché non era questo l’intento del libro, ma cercando di portare alla luce le emozioni e le testimonianze di chi laggiù c’era e di chi, laggiù, aveva vissuto una vita normalissima fino a quella notte. Una notte che in fondo riguarda tutti noi, perché quelle vite quotidiane sradicate con forza e violenza sovrumana erano o potevano essere le nostre stesse vite.
Giulio Perugia
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