Graffiti HUNTER

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GRAFFITI  HUNTER

Fliegerstaffel 20

Grafiti Hunter - A. Ferretto

L’idea

La prima volta che mi sono imbattuto nelle foto di questo particolare soggetto del Fliegerstaffel 20 ho capito che sarebbe presto o tardi diventato il “mio soggetto”.
Lo stile delle lettere in fusoliera, i disegni sulla deriva, e quelli sul muso, mi hanno riportato ai miei albori di writer, sembrava parlarmi, e che mi dicesse “se non ci provi tu…” e così è stato.
Avevo il modello, avevo il know how, avevo anche tutti i colori in tutti i formati disponibili per poter iniziare. Avevo solo un grosso problema, non avevo mai fatto qualcosa di così complicato su così poco spazio! Ma procediamo con ordine…

Il modello

La base è il modello della Academy in 1:48, al quale ho dovuto modificare la parte posteriore, ricreando con plasticard e stucco, l’alloggiamento del paracadute di rallentamento.

Il montaggio in se è abbastanza semplice e non richiede un uso eccessivo di stucco, basta prestare un po’  di attenzione ai vari passaggi. Ho aggiunto all’abitacolo, il seggiolino della Aires dedicato, perché l’originale da scatola era anche di proporzioni completamente errate.
Si passa alla parte divertente, molto lunga, ma divertente. La verniciatura.

La verniciatura

Ho preferito dare una mano di primer solo ed esclusivamente nelle aree dove c’era lo stucco, questo per un motivo funzionale: avevo bisogno di tracciarmi tutti i disegni a matita direttamente sul modello, usando una matita da disegno tecnico, con micro punta leggermente più dura di quelle da belle arti, e che avrebbe potuto asportare lo strato di colore sottostante, formando dei graffi. In caso di errori, si sarebbero visti poi tutti i segni delle prove sottostanti.

Sono partito con quello che mi dava più sicurezza, le scritte in fusoliera. Che non è altro che l’abbreviazione di Fliegerstaffel 20 (FLST20) da un lato, mentre dal lato opposto, è la stessa scritta ma specchiata.
Per questa “macro” area, mi sono servito degli UniPosca, che sono colori acrilico/vinilici, e oltre ad asciugare abbastanza velocemente, permettono, in base alla grandezza della punta, di coprire bene aree estese. Con gli stessi pennarelli ho abbozzato anche le linee di contorno della scritta stessa, e fatto tutta la zona in nero. Ho ripreso tutte le linee sottili, e fatto alcune correzioni a pennello, con i Vallejo, piuttosto che gli AK o MiG vari. Alla fine di ogni sessione di colore, ho dato una mano di trasparente acrilico ad aerografo, per proteggere i vari strati.

Il logo al centro dell’aeroplano, l’ho disegnato prima su un pezzo abbastanza grande di nastro di carta, e poi l’ho posizionato al centro del “cerchio” giallo, fatto ad aerografo in precedenza. Tutta la parte blu che fa da contorno l’ho fatta a mano ancora una volta con gli acrilici a pennello.

Per la parte anteriore dell’aereo, sono partito con la bozza a matita. Ho cominciato con un grigio medio, per poi creare delle sfumature più chiare e più scure. Alcuni riflessi invece li ho fatti ad aerografo. Stessa cosa coi dentoni e gli occhi. Alla fine di tutto ho fatto i contorni più scuri. Lo stesso per le fiamme, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile, l’effetto del disegno sull’aereo vero.

La parte tecnicamente più difficile per me è stata la deriva. Non è stato facile avvicinarsi ai disegni originali, alla fine parliamo di uno spazio di circa 3,5 cm.
Anche qui, prima bozza a matita, poi acrilici a pennello e tante sfumature a olio. Qui sono presenti le uniche due decals in tutto il modello, le coccarde svizzere.

Anche tutta la parte inferiore ha ricevuto il colore di fondo azzurro, e tutte le “macchie” sono state fatte con tecnica mista, UniPosca, acrilici, e sfumature ad olio. Fatti gli ultimi aggiustamenti e ritocchi ai disegni, mi è venuto in aiuto l’amico Eddy con degli stencil per il numero seriale e la coccarda sulle ali. Ho poi sigillato tutto con una mano di trasparente.

Conclusioni

E’ stato un progetto lungo, non privo di intoppi e difficoltà. Ogni fase l’ho dovuta studiare per tempo, individuando lo strumento migliore per ottenere il risultato che volevo. Il modello montato e stuccato, mi aspettava da un paio d’anni. Quando ho trovato le energie giuste sono partito e l’ho voluto portare a termine!

Fare questo modello “da zero”, è fonte di grande orgoglio personale. Se per lo stesso soggetto, ci fossero in commercio le decals, probabilmente non avrebbe lo stesso impatto su di me. A tal proposito, secondo le mie ricerche, esiste solo un altro Graffiti Hunter, di cui ho trovato una foto in internet, partecipante a non so quale concorso, in scala 1/32. Spero quindi di poter affermare, che il mio, è l’unico esemplare al mondo in 1/48 (ad oggi). Se qualcuno avesse notizie di altri modelli esistenti, mi faccia spere!

Chiudo, facendo un ringraziamento speciale a quanti, in questo periodo, mi hanno aiutato e spronato, in particolar modo Diego, Stefano, Eddy, Gianni e Matteo.

In loving memory of Lone Panther.

Andrea Ferretto
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Fliegerstaffel 20 Hunter

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