L’ingloriosa fine di un simbolo…

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HU 16A Albatross in demolizione
HU 16A Albatross in demolizione 3

Tutti coloro che nutrono una passione per ciò che vola e in particolare per i mezzi che hanno servito nella nostra aeronautica avranno sentito della triste sorte riservata ad un glorioso HU 16A Albatross, il “15-14” MM 51-7253 conservato da trent’anni presso il museo dell’Aria di San Pelagio, alle porte di Padova.
Un esemplare in stato di forte degrado, non certamente come ci si aspetterebbe di vedere un cimelio conservato in un museo che dovrebbe avere lo scopo primario di esaltare e celebrare la storia delle macchine volanti e degli uomini che con loro sono stati protagonisti. Ma non per questo un esemplare che non meritasse di continuare a dar mostra di sè, magari in qualche altro museo, se proprio quello di San Pelagio non aveva i mezzi per poterlo mantenere.

L’aereo era stato concesso in “prestito” al museo dall’Aeronautica Militare che poi, per motivi amministrativi, è stato posto all’asta per l’alienazione definitiva. Da quanto riferito dalla stampa il velivolo è stato aggiudicato per 14.000 €. Un pensiero corre spontaneo alla mente: se si fosse lanciato un appello agli appassionati, alle associazioni di modellismo e d’arma, ai tanti club di fans proponendo una “adozione” di quell’esemplare… un piccolo contributo di ognuno… non si sarebbe raggiunta tale cifra? Io penso anche di più.

Ma tantè… oramai lo scempio è stato condotto a termine. Una ditta, incaricata dell’operazione, ha fatto a pezzi il velivolo senza una spiegazione apparente. L’associazione Fly Albatross, che si è aggiudicata l’aereo,  si era dimostrata interessata a rimettere l’Albatross in condizioni di volo. Ciò che è successo, invece, lo potete vedere nelle foto qui pubblicate. Da appassionati e da cittadini che hanno visto in quel velivolo distrutto un pezzo importante della nostra storia è stato un duro colpo da digerire. Ora nessuno più potrà vedere il “15-14” , trasandato ma ancora imponente e glorioso, per ricordarci tutte le vite che nella sua lunga carriera ha salvato.

 

Crediamo di rendere un po’ di giustizia al “15-14” pubblicando le foto che l’amico Stefano Bottazzo aveva scattato a San Pelagio poco tempo prima della demolizione. Si vede chiaramente lo stato di abbandono del velivolo ma se ne coglie anche però la mole e il significato della sua presenza in un museo. Gli Albatross hanno cominciato ad arrivare in Italia nel 1958, confluendo poi nel costituito 15° Stormo S.A.R. dal 1963. L’esemplare che era a San Pelagio era uscito dalla catena di montaggio della Grumman nel Gennaio 1954 e dopo l’impiego nell’USAF aveva prestato servizio in Italia dal 1966 al 1980, anno del suo ultimo volo ed arrivo a Padova.

Giulio Perugia