JAGDPANTHER – DRAGON 1:35
Sembra ieri, sono passati cinque anni da quando il nostro socio e amico Davide non è più tra noi lasciando incompleto il suo Jagdpanther. Ho rispolverato un articolo che tenevo nel cassetto da molto tempo e ho pensato che l’occasione della nostra mostra- concorso fosse il momento giusto per pubblicarlo; così Davide, grazie all’amico Marco Carraro, è in qualche modo comunque presente. La nostra manifestazione la dedichiamo anche a lui.
L’articolo non è mio è di Marco, bravissimo artista del modellismo, che ci racconta sinteticamente come ha portato a compimento lo Jagdpanther costruito da Davide che non riuscì, purtroppo, a completare il lavoro. Marco lo ha finito dandogli di fatto “vita”.
Giulio P.
COLORAZIONE
Il modello Dragon JAGDPANTHER “early version”, era stato pensato e completamente costruito da Davide, come pure la basetta. Si trattava di dare al pezzo la colorazione adeguata e un’ambientazione realistica. Per la colorazione del carro a tre toni ho scelto i colori della AK “German late war” colors: RAL 6011 verde resedagrun – RAL 8012 marrone/rossiccio rotbraun e RAL 7028 crema dunkelgelb.
Ho effettuato la mascheratura con la pasta “panzer putty” della MXpression, davvero molto malleabile e facile da posizionare: sono bastati un paio di passaggi per fare il tutto. La fase successiva ha riguardato lo schiarimento dei colori con colori ad olio, praticamente gli stessi con l’aggiunta di un po’ di bianco per ognuno.
INVECCHIAMENTO
Con una piccola spugnetta ed un pennello fine sono passato alla fase di applicazione della ruggine; lavaggi e colature con varie tonalità di marrone e nero hanno ultimato il carro. Non previste dal kit le due “Schurzen” (protezioni laterali contro le armi anticarro della fanteria, n.d.r.) che ho aggiunto e di proposito lasciate al grezzo con un accentuato stato di deterioramento facendo capire un fissaggio fatto al volo.
Per i cingoli, dopo averli colorati di marrone scuro, ho usato due diversi lavaggi con pigmenti terra scura e chiara alla fine. Il destro è quello del kit in gomma, il sinistro danneggiato invece è in metallo. Le mie passeggiate sui nostri colli euganei hanno contribuito ad arricchire la scena con l’aggiunta di ramoscelli e piccoli arbusti di vario genere. Solitamente uso la ramificazione delle radici di qualche pianta, proprio per la loro adattabilità in questa scala. Non mancano ovviamente piante e foglie artificiale provenienti da varie ditte del mercato degli accessori.
I due figurini sono in resina dipinti ad acrilico fatta eccezione per i volti fatti ad olio.
Marco Carraro
IL MEZZO
IL DIORAMA
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