Ciao Giulio…

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Giulio Dubbini


Spitfire

Giulio Dubbini

un amico, un Socio…

Giulio Dubbini

Queste pagine, solitamente dedicate all’hobby, alla passione che ci unisce, devono ogni tanto parlare anche di cose tristi; il corso della vita si sviluppa secondo sentieri imperscrutabili ed è giusto registrare anche questi eventi e rendere omaggio ad un nostro caro amico e socio, Giulio, che è mancato circa due settimane fa.

Giulio, uno di quei soci laboriosi che in modo poco chiassoso, quasi con discrezione , portano avanti la propria passione lavorando sui suoi modelli durante le serate di incontro al club. Mai invadente, sempre garbato, intervenendo nei dibattiti su quel modello, su quella versione, su quella colorazione, in modo pacato e competente.

Io personalmente ho di lui un ricordo ancora vivo che risale alla fine degli anni ’70: ero ancora uno studente universitario, lui già architetto con il suo studio. Non ricordo come ebbi modo di incontrarlo, forse in una delle mostre che all’epoca il negozio “Modellismo Venezia” organizzava all’epoca.

Andai una volta nel suo studio e rimasi a bocca aperte vedendo un modellino di G 91 in scala 1:72… dipinto con l’aerografo! Una cosa, per me che a malapena conoscevo i pennelli, da fantascienza. Provai un senso di ammirazione per quella tecnica che non conoscevo e per Giulio che invece la padroneggiava già da allora.
Abbiamo pensato che un bel modo di ricordare Giulio fosse quello di riportare le parole che alcuni soci gli hanno dedicato: rappresentano una sorta di saluto, un augurio perché anche da lassù possa continuare a volare in mezzo ai suoi Spitfire.  Giulio Perugia

 

“Era una persona mite, Giulio e sempre disponibile. Stava sempre in disparte per i fatti suoi però quando c’era da intervenire in qualcosa lo faceva sempre e con competenza. Quando arrivava al club si metteva in un tavolo nell’ultima fila, si metteva la sua mascherina per verniciare e non disturbava nessuno.

Al CAB era sempre tra i partecipanti, non mancava mai e con più modelli a differenza di tanti altri, almeno tre o quattro pezzi. Partecipava assiduamente alle mostre in cui il club presenziava: non occorreva insistere, era sempre disponibile anche sen non vinceva mai niente, neanche un piccolo premio, ma non si è mai lamentato; lo faceva con il vero spirito di partecipazione.

Mi aveva telefonato perché voleva partecipare alla mostra di Arzignano di quest’anno, ma non poteva venire. Al CAB aveva già iscritto un modello e 15 giorni prima che ci lasciasse mi aveva scritto per aggiungerne un altro, annunciando però che sicuramente ne avrebbe iscritto altri.
Per citare un aspetto bizzarro di Giulio, la cosa più curiosa e originale del trasporto dei suoi modelli alle mostre era “l’imballaggio”: mai visto niente di più strano delle sue confezioni. Il più curioso di tutti è stato in occasione di una mostra a Thiene; quando ho aperto la scatola per consegnare il modello: non sono stato capace di non fotografarlo.”  Gianni Besenzon


Giulio Dubbini

 

“La notizia mi ha lasciato un po’ frastornato e i ricordi non sono lucidissimi. Però di Giulio ricordo molto bene la conoscenza artistica; alcune volte ci siamo soffermati a parlare di arte, pittura soprattutto, visto che anche lui come me a tempo perso si dedicava ai quadri. Parlavamo di tecniche pittoriche, lo vedevo come un professore dal tono amichevole. Non ho mai avuto occasione di vedere dal vivo le sue opere. Un episodio che ho ben stampato in mente invece è una serata goliardica al club dove si è presentato con la sua chitarra elettrica, amplificatore e T-shirt dei Gammaray che col capello brizzolato lo facevano sembrare un vecchio rocker con stile!

La qualità degli strimpellamenti non era di livello, ma in quell’occasione ho capito che a Giulio non è mai importato il giudizio altrui. Accettava con serenità le critiche, un esempio!
Per quanto riguarda il modellismo, mi piaceva molto il suo approccio. Kit vintage, budget basso, miscele di colore casalingo… umile nel chiedere consigli o un aiuto quando sapeva che non era in grado di poter fare qualcosa.
Oggi mi resta di Giulio il ricordo di una bella persona, mite, gentile, garbata, capace di fare gruppo, nonostante tendesse a lavorare in disparte, quasi ai margini. Una persona dal bagaglio culturale raffinato, sempre umile, sempre disponibile, mai sopra le righe! Sono convinto che chiunque l’abbia conosciuto, da ieri ha perso una persona dalle belle qualità!”  Andrea Ferretto

 

Giulio Hendrix.
Mi ritorna alla mente un ricordo di qualche anno fa. Stavamo andando ad una mostra di modellismo e Giulio, che era da poco iscritto al club, era in macchina con me. Dopo gli innumerevoli discorsi modellistici ci si era un attimo rilassati, e si ascoltava la musica alla radio. Giulio sentendo una canzone disse: questa è proprio una bella rock ballad, e così scoprimmo un altra sua grande passione, la musica.

Oggi usare il termine rock ballad è comune, ma anni addietro era “da specialisti”; rimasi molto colpito da quel suo amore per la musica che mi era all’epoca oscuro. Giulio era in effetti molto riservato e noi non conoscevamo ancora le sue passioni extra modellistiche. Vennero poi le grandi grigliate al club: mentre le salsicce rosolavano sulle braci ardenti Giulio e Paolo si davano da fare con le chitarre per allietarci con le mitiche “rock ballad”, anche se a volerla dire tutta pensavo che il modellismo gli riuscisse meglio!
In quelle magiche serate, credo da parte di Stefano Zaghetto, gli venne coniato il famoso GIULIO HENDRIX.”   Graziano Bottazzo

 

“Che dire sono rimasto veramente male… uomo pacato, estremamente educato, colto con svariate conoscenze in parecchi campi… A volte lo prendevo un po’ in giro, bonariamente, per il suo modo di fare modellismo ma sempre rispettando le sue scelte. Abbiamo avuto anche una accesa discussione modellistica una volta, in occasione di una nostra mostra, relativamente ad un modello di P 38…

Su sua richiesta, per problemi legati all’ uso dell’aerografo ho verniciato anche qualche suo modello. Amava anche lui come me la musica rock e abbiamo avuto piacevolissime conversazioni sull’ argomento. Ora mi dispiace di averlo snobbato qualche volta perché non avevo voglia di parlare  con lui… beh adesso purtroppo è tardi… lo ricorderò sempre con affetto. Addio Giulio spero che ora tu sia sereno.  Stefano Cozza